domenica 28 gennaio 2018

Era nelle sale italiane questa settimana “Principe libero”, il biopic sulla vita di Fabrizio De Andrè. Rispetto alla carriera e alla vita dell’artista genovese quante porte diverse ci avvicinano alla sua musica? Nel mio caso, un momento particolarmente significativo di incontro con De Andrè è stata la presentazione che nel 2015 ho realizzato di un mio libro in uno spazio splendido (e gestito con amore) che sorge in Via del Campo e si chiama 29 rosso.

In quell’occasione per presentarmi ho fatto riferimento a un legame che unisce Genova a Mantova, la mia città. Questi due luoghi sono le ambientazioni di “Un destino ridicolo”, il libro che De Andrè ha scritto a quattro mani con Alessandro Gennari e che rimane l’unico suo romanzo pubblicato. È un testo ricco di scenari che risulteranno particolarmente familiari per chi conosce i due luoghi. Ma il destino ridicolo che unisce Genova a Mantova non finisce qui: ad esempio, uno dei più amati attori genovesi, Gilberto Govi, deve il nome di battesimo all’omonimo zio mantovano (al quale ancora oggi a Mantova è dedicata una via del centro).


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