mercoledì 28 marzo 2018

All'interno dell'ampio tema che collega canzone d'autore, poesia, infanzia e educazione, spiccano certamente due classici di Sergio Endrigo: "Una casa" e "Ci vuole un fiore". A unire le due canzoni il fatto che il testo sia stato scritto da due grandi poeti del novecento.
La prima porta la firma, nel testo e anche nella musica, di Vinicius de Moraes. Nella seconda il testo è stato scritto da Gianni Rodari.
Questa è la bellissima versione in portoghese della canzone scritta dall'autore dei testi di tanti classici della bossa nova:

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venerdì 16 marzo 2018

Tra i coach più noti in Italia, sicuramente Dan Peterson (per l’occasione in una vecchia copertina di Sportweek di un paio di anni fa). La parola coach è oggi sempre più utilizzata non solo nello sport ma in vari ambiti tra cui quello della formazione, dove il coaching è un metodo di intervento oramai ben codificato.
Fin qui niente di strano o di nuovo. Ciò che però è piuttosto insolito è l’etimologia della parola. Il termine “coach” deriva dalla lingua ungherese, da Kocs, una città vicina a Budapest che nel 16esimo secolo era nota per la produzione di carrozze di qualità. Dalla parola originale ungherese ci si sono stati almeno un paio di passaggi, dal tedesco e dal francese, fino all’approdo alla lingua inglese.
In inglese infatti il termine “coach” significa letteralmente “carrozza, vagone, pullman”. Poi, dalla metà dell’ottocento, la parola è stata adottata anche nei college britannici per riferirsi a un tutor, a una guida. E così si è arrivati all’uso odierno della parola, “Fe-no-me-na-le”.


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venerdì 9 marzo 2018

In quel bellissimo manifesto per una pedagogia nuova che Eugenio Finardi ha composto nel 1977 con “Scuola” (dall'album "Diesel") ci sono moltissime frasi che ancora oggi suonano di grande attualità.
"Infatti mi ricordo mi sembrava un po' strano
passare tutte quelle ore a studiare il latino
perché allena la mente a metter tutto in prospettiva
ma io adesso non so calcolare l'iva."
Oppure
"Io volevo sapere la vera storia della gente
come si fa a vivere cosa serve veramente
perché l'unica cosa che la scuola dovrebbe fare è:
insegnare ad imparare."
O ancora
"Perciò va pure a scuola
per non far scoppiar casini,
studia matematica
ma comprati un violino,
impara a lavorare il legno,
ad aggiustar ciò che si rompe.
Che non si sa mai nella vita
un talento serve sempre."
La canzone ha compiuto da poco quarant’anni ma si può dire che, attualizzando i termini e trasformandone alcuni in inglese, possiamo trovare raccolti vari principi della scuola che oggi guarda al futuro: dalle soft skills (insegnare a imparare) alla vocazione artigianale, creativa e pratica dei fab-lab e al training on the job (impara a lavorare il legno, ad aggiustar ciò che si rompe). Ed è dentro un impianto così che la formazione professionale continua ad operare: con spirito pionieristico e con il desiderio di sperimentare, per prima, i nuovi modelli.
(Beh, oltre a tutto questo, la canzone conserva la magia insostituibile del suono del ’77)

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domenica 4 marzo 2018

Molti formatori, docenti, professori lavorano in centri, scuole, istituzioni didattiche intitolate alla figura di Don Lorenzo Milani. E' anche il caso mio e della sede formativa per cui lavoro.
Di quel testo fondamentale della Scuola di Barbiana che è "Lettere a una professoressa" c'è uno stralcio, tra i tanti, che mi ha sempre toccato.

"Così abbiamo capito cos’è un’opera d’arte. È voler male a qualcuno o a qualcosa. Ripensarci sopra a lungo. Farsi aiutare dagli amici in un paziente lavoro di squadra. Pian piano viene fuori quello che di vero c’è sotto l’odio. Nasce l’opera d’arte: una mano tesa al nemico perché cambi."

Oggi, più che mai, credo che la lezione del prete di Barbiana sia rappresentata da una sintesi "etica/poetica" come questa.
E che ritrovo, con la stessa forza e la stessa intensità, in una canzone dolcissima e forte che il cantautore spagnolo Pedro Guerra ha dedicato alla figura di un'insegnante.

https://www.youtube.com/watch?v=Ugj4q0aq1k8

La canzone racconta di una maestra nella Spagna repubblicana degli anni trenta, poco prima che fosse spenta la luce della democrazia. Parla dell'importanza di una scuola che include e alla portata di tutti.


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Mercoledì 17 maggio 2023, la prima presentazione de "La pianura dei portici" al Teatro Sociale di Luzzara. Una bellissima emozione...